L’arcipelago di Koh Chang, parco nazionale, è formato da più di 70 isole e isolotti, di cui la maggior parte ancora disabitati. Fa parte della provincia di Trat, la più orientale della Thailandia, confinante con la Cambogia. L’isola principale, che ha dato il nome all’arcipelago, ha un’estensione di 492 kmq ed è la seconda per superficie del Paese dopo Phuket. Il noleggio di una barca o l’imbarco singolo sono l’ideale per esplorare la costa frastagliata e ricca di attrattive di Ko Chang, spingendosi poi verso altre bellissime isole circostanti. Senza dimenticare di visitare l’interno per incontrare le antiche tradizioni locali che comprendono l’utilizzo degli elefanti nei lavori agricoli e per altre attività, e raggiungere, con diversi percorsi di trekking, bellissime cascate immerse nella foresta. La costa alterna zone più vitaiole, con hotel, ristoranti, locali e discoteche, a tratti dominati dalla natura e villaggi di pescatori dediti alle stesse tecniche da generazioni.
Tante le spiagge rinomate. Solo per citare, Hat Sai Khao, ampia dalle sabbie candide e palmeti, molto frequentata; Hat Khlong Phrao e Laem Chaiyachet, anch’esse preferite dai turisti, ma abbastanza tranquille; Hat Tha Man, anche chiamata Lonely Beach seppure paradiso di molti giovani in cerca di divertimenti e particolari alloggi come le capanne sugli alberi. Quiete e un paesaggio incantato ad Ao Bai Lan. Ambiente rilassato a Hat Kaibae, e ancor più a Bang Bao Beach, essenzialmente un villaggio di pescatori situato all’estremità meridionale della medesima costa, noto per l’ottimo pesce. Altri interessanti insediamenti di pescatori sono i remoti Salak Phet, l’affascinante Hat Sai Yao dalla bella spiaggia, e Bang Bao, suggestivo villaggio su palafitte. Intorno a Koh Chang ci sono ben 52 isole ancora quasi vergini e in alcuni casi disabitate tutte da scoprire. La navigazione tocca aree marine dai fondali strepitosi, praterie di coralli e un patrimonio incredibile di fauna, soprattutto pesci tropicali multicolori. Il top si raggiunge sul tratto che conduce alle isole di Koh Mak e Koh Kood, presso il confine cambogiano, veri capolavori della natura e molto poco turistiche.