St. Lucia

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Nella sfilata di diademi tropicali che compongono l’arcipelago delle Piccole Antille,  St. Lucia (o anche Saint Lucia) si trova a sud della Martinica nel gruppo delle  Sopravento Meridionali ed è giustamente considerata una delle più interessanti e ricche di attrattive naturali, storiche, architettoniche e culturali. Mondovela offre la possibilità di noleggiare splendide barche e comodissimi catamarani per crociere bareboatintorno all’isola e poi, volendo, verso le altre mete del sogno caraibico.  Gli antichi abitanti, arauachi e caribi, videro apparire le caravelle di Colombo ai primi del ‘500, e con esse la fine propria e di un’epoca. Colonizzata dai francesi, venne definitivamente conquistata dagli inglesi nel 1814, e oggi appartiene al Commonowealth. Queste vicende, insieme all’afflusso copioso di schiavi africani per il lavoro nelle piantagioni di banane, hanno generato nel tempo una società dalla fisionomia originale e affascinante, magistralmente affrescata dallo scrittore poeta isolano e premio Nobel Derek Walcott.

Pur essendo una meta prediletta dal turismo internazionale, con tanti eventi, festival e un carnevale pirotecnico, ha mantenuto inalterati spettacolari paesaggi e un patrimonio di fauna e flora eccezionale, ma anche tradizioni e folklore che la distinguono. In gran parte montuosa, l’origine vulcanica di St. Lucia è testimoniata da due rilievi: il Gros Piton (770 m) e il Petit Piton (743m), ricoperti da un fitto manto di vegetazione, a picco sul mare, patrimonio Unesco e simbolo indiscusso dell’isola. Lungo la costa si alternano spiagge candide e baie orlate da palmizi e foreste lussureggianti, con fondali degni di un acquario principesco. Sul lato occidentale, fra gli arenili più famosi Vigie & Choc Bay, la Anse des Pitons, protetta dai due gemelli vulcanici, e poco più a nord l’ Anse Chastanet Beach, ambita dai vip. Quindi Marigot Bay, definita dallo scrittore inglese James Michener come la baia più bella dei Caraibi. Dalla parte atlantica una sosta obbligatoria per chi veleggia tra marzo e agosto a la Grande Anse, dove nidificano le tartarughe marine liuto, le più grandi del mondo, senza trascurare DEnnery Bay,   poco oltre. La capitale Castries è un importante centro commerciale, e porto molto frequentato. Vivace, ricca di locali, aperta al divertimento, conserva alcune testimonianze d’architettura coloniale sopravvissute a due grandi incendi del 1785 e 1948, in particolare nella piazza principale, in cui si trova anche la bella Cattedrale dell’Immacolata Concezione. 

Disseminati nell’isola piccoli villaggi quasi fermi nel tempo, come il pittoresco  Soufrère, incastonato tra i monti Pitons e l’omonima baia e circondato da sorgenti d’acqua sulfurea. Uno scenario da film di James Bond, così come il borgo di pescatori presso Anse la Raye, luogo di tenebra e mistero dove ancora  si compiono riti di magia nera, obeah (simile al vodoo) e culti sciamanici. Penetrando l’interno s’incontrano foreste pluviali, parchi naturali con rarità endemiche (come il grande Pappagallo di Santa Lucia dalla livrea multicolore), e le  imponenti cascate di Toraille  e Latille. Da vedere le estese piantagioni di banane, caffè e canna da zucchero, da cui si ricava un rum di tutto rispetto.  La tormentata storia di St. Lucia, tra razzie e assalti ai navigli, viene narrata dai resti di Fort Rodney al Pigeon Island National Park, marcando lo strategico avamposto naturale che prima della conquista inglese era stata la base del  corsaro François le Clerc, in arte Jambe de Bois, il mitico “Gamba di Legno”. Sulla scia di questi personaggi del passato navigare qui significa azzerare il tempo e perdersi nei ritmi sensuali del Caribe, fra musica reggae, relax, divertimento e la voglia, inesorabile, di non andarsene più.